L’osteopatia è indicata per numerose problematiche, alcune risapute e altre meno scontate, i cui sintomi non trovano riscontro in vere patologie conclamate.
Non solo, la salute fisica delle persone è frutto della loro storia personale; come professionista bisogna sempre essere disposti ad ascoltarla per capire che contributo sia possibile dare a chi porge una richiesta di aiuto.
Credo fortemente nella missione di educare, con tutti i limiti del caso, il paziente a prendersi cura di sé, in una società che richiede soggetti sempre più performanti e ritmi sempre più forsennati.
Questa educazione può avvenire solo in un ambiente privo di giudizi, dove il paziente può sentirsi accolto nelle sue difficoltà, soprattutto quando deve convivere con dolori di lunga data.
ANAMNESI
La seduta osteopatica inizia obbligatoriamente con un’accurata anamnesi del paziente.
E’ fondamentale indagare approfonditamente il motivo del consulto, per varie ed ovvie ragioni.
Un’indagine approfondita, sia della problematica attuale che della storia clinica ha quindi un duplice scopo: da una parte serve per capire se la presa in carico del paziente sia legittima, dall’altra raccoglie informazioni preziose per il trattamento.
VALUTAZIONE
La seduta osteopatica prosegue quindi con la valutazione del paziente.
L’osteopatia tratta sintomatologie funzionali, ovvero quelle problematiche legate a una mancanza di compenso da parte del soggetto alle richieste (fisiche e mentali) che egli fa alla sua struttura, creando così un sintomo.
Segue poi la valutazione del soggetto: la postura, la mobilità dei diversi segmenti, il cammino.
L’obbiettivo è quello di farsi un’idea chiara dello stato di salute del paziente: è importante poter avere dei parametri su cui basare l’efficacia delle manipolazioni scelte.
TRATTAMENTO
Una volta escluse patologie e fatte le dovute valutazioni, si procede con il trattamento manipolativo vero e proprio.
Qui, l’esperienza di ogni professionista gioca un ruolo decisivo nella scelta del procedimento.
L’obbiettivo, ad ogni modo, è quello di dare spazio al corpo di compensare al meglio, aumentando la sua capacità di adattamento.
l’inibizione e il rilasciamento di tessuto troppo denso che “limita” la mobilità di un segmento, il drenaggio di tessuti soggetti a una stasi, a rapide manipolazioni atte a mobilizzare strutture “bloccate”, e molto altro su tutto il corpo.
Da non dimenticare le manipolazioni viscerali, nello specifico quelle intestinali, che possono avere ripercussioni anche sui segmenti vertebrali neurologicamente connessi.
RIVALUTAZIONE
Importante è verificare l’efficacia della manipolazioni effettuate.
Per questo a inizio seduta si scelgono i test più significativi, sia dal punto di vista funzionale che sintomatico, da ripetere al termine per assicurarsi che vi sia stato un cambiamento, vi è la possibilità che il professionista dia degli esercizi da praticare, per mantenere o consolidare i risultati ottenuti.